Nel 2016, una straordinaria vicenda ha segnato le pagine della cronaca riguardante evasioni carcerarie. Tre detenuti del carcere di Santa Ana, in California, rinchiusi per crimini violenti, hanno pianificato ed eseguito una fuga audace che ricorda le trame di alcuni film. Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, hanno documentato ogni passo della loro evasione tramite selfie e video, creando una singolare narrazione della loro fuga.
La fuga documentata
Questi tre individui, non solo hanno messo a punto un piano dettagliato per evadere, ma hanno anche trovato il modo di registrare la loro avventura usando la tecnologia a loro disposizione. Hanno iniziato tagliando il ferro di un materasso per aprire un varco in un condotto di areazione, creando così una via di fuga attraverso le mura del carcere.
L’impresa non si è fermata qui: una volta raggiunto il tetto del carcere, hanno utilizzato delle corde, portate segretamente all’interno della struttura, per scendere e guadagnare la libertà. Durante la loro fuga, hanno persino trovato rifugio nel retro di un furgone rubato, cercando di mimetizzarsi nel contesto urbano.
evadono dal carcere, scattano selfie e registrano video: l’epilogo
La libertà ritrovata ha permesso ai tre di vivere momenti di apparente normalità, tanto da sentirsi sufficientemente sicuri da modificare i video della loro fuga, aggiungendo colonna sonora adatta a sottolineare l’audacia della loro impresa. Hanno attraversato il condotto di areazione con una spensieratezza tale da sembrare turisti piuttosto che fuggitivi.
Nonostante la natura incredibile di questa vicenda, il trio è stato catturato dalla polizia soltanto otto giorni dopo la loro evasione. La pubblicità dei video – permessa dall’avvocato di uno di loro – ha suscitato reazioni miste online, tra ammirazione per il loro ingegno e consternazione per le loro azioni.
Le reazioni del pubblico spaziano dal riconoscere una certa “genialità” nella selezione della colonna sonora, come il tema di “Mission: Impossible”, all’evidenziare la dicotomia tra l’intelligenza dimostrata nel pianificare la fuga e la follia intrinseca nell’atto stesso dell’evasione.
Questa storia rimane uno degli esempi più singolari di come la determinazione, unita alla tecnologia, possa tradursi in un’epopea moderna di fuga dalla giustizia, seppur temporanea, documentando ogni passo al fine di lasciare un’impronta indelebile nella storia delle evasioni carcerarie.