Social: Rischi Legali nel Condividere Post Altrui – Come Evitare Denunce

La diffamazione a mezzo social si configura come un tema di stringente attualità, specialmente nell’era dominata dalla comunicazione digitale. La condivisione di un post offensivo, anche qualora non direttamente prodotto dall’utente, può esporre alla possibilità di essere accusati di diffamazione, una nozione giuridica disciplinata dall’articolo 595 del Codice Penale italiano.

Il reato in questione prevede sanzioni che includono una multa fino a 1.032 euro o reclusione fino ad un anno, sanzioni che possono aggravarsi in presenza di circostanze specifiche. L’uso dei social media, come strumento di diffusione, intensifica la potenzialità lesiva del gesto diffamatorio, ampliando notevolmente il raggio di persone raggiunte.

iona diffamazione attraverso i social

Angelo Greco, avvocato e fondatore di “La Legge per Tutti”, ha trattato questo tema in un video pubblicato su TikTok, evidenziando come la semplice condivisione di un post possa costituire motivo di accusa per diffamazione. Il legale sottolinea come, attraverso la condivisione, si contribuisca attivamente alla diffusione delle offese e, di conseguenza, si aggravi il danno nei confronti della persona offesa.

La Corte di Cassazione ha ribadito che per configurare il reato di diffamazione basti superare i limiti della normale espressione critica. In quest’ottica, ogni attacco non giustificato alla reputazione di un individuo può essere considerato un atto diffamatorio. Diversamente, la semplice espressione di una critica, priva di contenuti offensivi, rientra nell’ambito della libertà di espressione.

Concludendo, l’epoca digitale impone una maggiore consapevolezza nell’uso dei social network, ricordando che anche un’apparentemente innocua condivisione di un contenuto può sfociare in implicazioni legali significative.

@angelogrecoofficial

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♬ suono originale – Angelo Greco