L’igiene orale riveste un ruolo cruciale per il benessere delle persone, non solo per mantenere una dentatura sana ma anche per prevenire condizioni quali carie, gengivite e parodontite. Questi problemi, se trascurati, possono causare danni permanenti a denti e gengive oltre a generare situazioni disagiabili come alitosi e cattivi odori, compromettendo le interazioni sociali. Tra gli strumenti principali per garantire una corretta igiene orale vi sono il dentifricio e lo spazzolino, essenziali per la pulizia quotidiana della bocca. Sebbene molti possano considerarlo scontato, l’utilizzo efficiente del dentifricio è un aspetto su cui vale la pena soffermarsi per evitare sprechi.
Dentifricio: utilizzo ottimale secondo la fisica
Un noto esperto di fisica, Vincenzo Schettini, ha gettato luce su una pratica quotidiana che comporta uno spreco non trascurabile di dentifricio: il prematuro scarto dei tubetti con ancora una riserva del 10% del prodotto. Oltre all’aspetto economico, questo comportamento ha ripercussioni negative sull’ambiente. Il problema principale risiede nella difficoltà di estrazione del prodotto quando il tubetto è quasi vuoto.
Schettini suggerisce una strategia efficace che si avvale del principio di Pascal, secondo cui l’aumento della pressione in un fluido confinato si trasmette uniformemente in ogni direzione. Per sfruttare tutto il contenuto del tubetto di dentifricio, si può utilizzare un mestolo di legno, con cui, applicando pressione dalla base del tubetto verso l’uscita, si facilita l’espulsione dell’intero prodotto. In fase di conclusione, qualora persista del dentifricio vicino all’imboccatura, basta tagliare il tubetto per accedere direttamente al residuo, evitando così sprechi.
Questo metodo, oltre a garantire l’utilizzo completo del dentifricio, permette di apprezzare quanto la fisica possa semplificare gesti quotidiani e contribuire a una maggior consapevolezza verso il consumo responsabile e la sostenibilità ambientale.
Visualizza questo post su Instagram
