I Camaleonti rappresentano un pilastro storico della musica beat italiana, con una carriera che si estende dagli anni Sessanta fino ai giorni nostri. Nonostante i numerosi cambi di formazione, il gruppo continua a fare musica, dimostrando una resilienza e una passione invidiabili.
la storia e le trasformazioni dei camaleonti
Originariamente conosciuti sia come Mods che come Beatnicks, i Camaleonti sono saliti alla ribalta nel 1963 e da allora non hanno mai realmente smesso di produrre musica. Attualmente, la band ha all’attivo 25 album, di cui 18 di studio. L’ultimo, intitolato “50 anni di applausi”, è stato pubblicato nel 2016. Tra i membri storici, si distingue Livio Macchia, frontman e unico componente rimasto della formazione originale, che oltre a cantare, suona il basso e la chitarra.
Nel corso degli anni, altri artisti si sono aggiunti a Livio Macchia, arricchendo il suono e la dinamica del gruppo:
- Valerio Veronese, chitarrista dal 1985,
- Massimo Brunetti, tastierista dal 1990,
- Massimo di Rocco, batterista dal 2004.
Il gruppo ha visto anche la partecipazione di Antonio Cripezzi, che ha contribuito significativamente alla banda fino al suo decesso nel 2022. Cripezzi è stato preceduto da Enrico ‘Riki’ Maiocchi, che ha lasciato il segno nella musica italiana degli anni Sessanta prima di intraprendere una carriera solista nel 1966 e venire a mancare nel 2004.
dal passato al presente: i componenti che hanno segnato la storia
Altri membri fondamentali nella storia dei Camaleonti includono Gerry Manzoli al basso fino al 1982 e Paolo de Ceglie alla batteria, rimasto fino alla sua morte nel 2004. La band ha reso omaggio a De Ceglie con il brano Nel viaggio. Altri artisti come Mario Lavezzi e Gabriele Lorenzi hanno fatto parte dei Camaleonti prima di proseguire le proprie carriere in altre formazioni musicali. Questi cambiamenti hanno sempre portato nuova energia e idee, contribuendo a mantenere il gruppo attivo e vitale nel panorama musicale italiano.