Rappresentata nel film “Io so chi siete” di Alessandro Colizzi, la tragica fine di Nino Agostino rimane uno degli episodi più significativi nella battaglia contro Cosa Nostra: agente della polizia di Palermo, venne assassinato a soli 28 anni l’8 agosto 1989, insieme alla moglie incinta Ida Castelluccio. Il crimine avvenne a Villagrazie di Carini, nei pressi della casa dei genitori di lui, dove la coppia stava festeggiando il diciottesimo compleanno della sorella di Nino, Flora. Da quel momento, suo padre Vincenzo Agostino, protagonista del film “Io so chi siete”, ha incessantemente cercato giustizia per il figlio e la nuora.
il coraggio di vincenzo agostino e la sua lotta per la verità
Vincenzo Agostino, padre di Nino Agostino e suocero di Ida Castelluccio, è diventato un simbolo di resistenza contro la mafia. Celebre per la sua lunga barba bianca, aveva promesso di non tagliarla finché i mandanti dell’omicidio del figlio non fossero stati arrestati. Purtroppo, Vincenzo Agostino è deceduto il 21 aprile 2024 all’età di 87 anni, senza vedere piena giustizia per il delitto che ha distrutto la sua famiglia.
testimonianze e commemorazioni
Il Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, ha ricordato Vincenzo Agostino come “uno dei simboli di testimonianza antimafia e di impegno della società civile”. Agostino ha vissuto gli ultimi anni in solitudine, dopo la morte della moglie Augusta Schiera nel 2019, anche lei impegnata nella ricerca della verità sulla morte del figlio. Sulla sua tomba aveva fatto incidere: “Una mamma in attesa di verità e giustizia oltre la morte”.
gli indizi inascoltati sulla morte di nino agostino
Vincenzo Agostino ha denunciato ripetutamente la mancanza di verità riguardo all’omicidio del figlio. Ha accusato il boss mafioso Matteo Messina Denaro, deceduto il 25 settembre 2023, di non aver rivelato la verità nemmeno sul letto di morte, lasciando molte famiglie senza risposte. Fino ad oggi, solo il boss mafioso Antonino Madonia è stato condannato per il delitto, mentre altre persone sono ancora sotto processo. Nel 2016, Vincenzo Agostino ha identificato Giovanni Aiello come l’uomo che cercava il figlio poco prima dell’omicidio, ma non è stato possibile condannarlo, poiché Aiello è morto d’infarto l’anno successivo.