Recensione di “The Veil” su Disney Plus: attori eccellenti, ma sceneggiatura deludente

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Tra le serie meno chiacchierate del momento, ma altrettanto avvincenti, c’è The Veil, disponibile su Disney+ dal 26 giugno. Protagonista di questo nuovo show è Elizabeth Moss, nota per i suoi ruoli in Mad Men e The Handmaid’s Tale. La serie, scritta e diretta da Steven Knight, creatore di Taboo e Peaky Blinders, segue le vicende di Imogen Salter, un’agente del MI6. La trama si concentra sulla missione di Imogen, interpretata dalla Moss, che deve infiltrarsi nella cerchia di Adilah El Idrissi, una sospettata francese legata all’ISIS, interpretata da Yumma Marwan. L’indagine si snoda tra Istanbul, Parigi e Londra, con Imogen che cerca di prevenire un possibile attentato terroristico.

The Veil: un thriller spionistico con una nuova prospettiva

The Veil si distingue per diversi elementi che attirano i fan dei thriller spionistici, specie coloro che hanno apprezzato serie come Homeland e Jack Ryan. Elizabeth Moss ha descritto lo show come un dramma internazionale ricco di azione e intrighi, dove nulla è come sembra. Il rapporto tra le due protagoniste, amiche e nemiche contemporaneamente, aggiunge un ulteriore strato di complessità e interesse alla narrazione. Questo gioco di ambiguità offre una novità nel panorama delle serie di spionaggio, che solitamente vedono protagonisti maschili.

elementi di novità e accoglienza di pubblico e critica

The Veil ha subito attirato l’attenzione per la scrittura di Steven Knight, spesso garanzia di qualità. Nei primi giorni di uscita, la serie non ha del tutto convinto. Su Rotten Tomatoes, ha ottenuto il 54% di recensioni positive, che scendono al 49% considerando solo i voti degli spettatori e addirittura al 38% tra i critici “top”. Su Metacritic, The Veil ha una media di 52 su 100, mentre su IMDB.com il voto medio è di 6,4 su 10.

the veil recensioni: gran prova di elizabeth moss

Significativa la recensione di Alan Sepinwall su Rolling Stone, che critica in particolare la debolezza della sceneggiatura. Secondo Sepinwall, il sesto e ultimo episodio “è quasi del tutto senza senso”, con personaggi che prendono decisioni importanti apparentemente in modo casuale. Dall’altra parte, Brian Tallerico di Rogerebert.com ha definito la serie molto coinvolgente, elogiando la scrittura dei primi quattro episodi. La critica concorda generalmente sulla brillante performance di Elizabeth Moss e sui momenti d’azione della serie che risultano godibili.

Scritto da Augusto Clerici
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