Recensione di Horizon: An American Saga – Capitolo 2: Kevin Costner e il Fascino del Passato

Recensione di Horizon: An American Saga - Capitolo 2: Kevin Costner e il Fascino del Passato

il retrowestern: un’evoluzione del genere

Il western, un genere che affonda le radici in un periodo storico specifico, si reinventa nel tempo, rispecchiando i cambiamenti sociali e culturali. Horizon: An American Saga rappresenta un esempio di retrowestern, un film che, pur essendo contemporaneo, si presenta con le caratteristiche di opere di un’epoca passata. Questo progetto mette in scena una visione più ottimista e tradizionale del genere, celebrando il patriottismo. Tale rappresentazione emerge sia nell’estetica che nei ruoli dei personaggi, dove buoni e cattivi sono delineati in maniera netta e distintiva.

buoni e cattivi: un conflitto chiaro

Nel retrowestern di Costner, i cattivi sono facilmente identificabili, con tratti visivi che li separano dai protagonisti; indossano abiti scuri e hanno lineamenti duri. La dicotomia tra bene e male è evidente, fedele al mito fondante degli Stati Uniti, dove il male rappresenta una forza esterna e ben definita. Questo approccio contrasta con le tendenze del cinema contemporaneo, che tende a rendere i protagonisti più ambigui e complessi, a volte facendo degli antagonisti i veri protagonisti della narrazione.

la comunità e il singolo

In questo secondo capitolo, l’accento è posto sull’importanza della comunità e sul ruolo di ciascun individuo al suo interno. Horizon narra una storia epica legata alla fondazione di una città, simbolo della nascita di un intero paese e della sua anima. Attraverso la narrazione di relazioni e conflitti, si evidenzia l’ottimismo e la volontà di superare le difficoltà attraverso la solidarietà.

una narrazione complessa e affascinante

L’operazione di retrocinema di Costner si esprime attraverso una struttura narrativa tipica degli anni ’80, evidenziando elementi culturali e sociali specifici del periodo. Un episodio significativo narra la lotta di una donna sofferente, che trova sostegno solo quando decide di farsi proteggere da un nuovo partner, rappresentando una visione di giustizia e riscatto nel contesto americano.

una visione del mondo

La narrazione, sebbene multistrato, riesce a mantenere una certa coesione e ritmo, presentando un’opera di western di grande impatto visivo e narrativo. Il risultato è un film avvincente, con interpretazioni che si allineano perfettamente con la grandiosità della messa in scena. Uno sguardo al passato che continua a catturare l’attenzione del pubblico con un senso di epica sempre presente.

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Scritto da Augusto Clerici
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