iberne grandi sul festival di sanremo
Irene Grandi, durante un’intervista nel podcast Tintoria, ha condiviso alcune riflessioni riguardo al Festival di Sanremo, sottolineando che, contrariamente alle aspettative, quest’anno non parteciperà. Ha commentato: “Non c’è un Sanremo più bello che ho fatto, il più brutto però… no comment. Li ho vissuti tutti e ognuno ha avuto il suo perché.”
le questioni economiche del festival
Riguardo agli aspetti finanziari legati al festival, Irene Grandi ha affermato che “il denaro che gira a Sanremo viene dato al produttore discografico. Ma poi è tutta una questione di costi elevati. Una camera che costa 60 euro viene fatta pagare 600, e un piatto di spaghetti alle vongole arriva a costare 42 euro”.
Ha poi specificato che “alla fine arriva dalla Rai il pagamento per la settimana di Sanremo. Fra prove e quattro uscite televisive, sai quanto ti paga la Rai? 200 euro. Grazie mamma Rai! Se devi invitare qualcuno, il biglietto costa minimo 300 euro l’una.”
Per Irene Grandi, il Festival di Sanremo rappresenta più un investimento che un guadagno immediato: “Con Sanremo non ci si guadagna, è un investimento importantissimo che poi ti serve dopo, e costituisce una vetrina molto rilevante.”
critiche ad amadeus
Inoltre, non sono passate inosservate le critiche rivolte a Amadeus, accusato di non avere “buon gusto”. Irene Grandi ha dichiarato: “Un tempo a Sanremo si mettevano insieme gusti eterogenei, non come Amadeus. Quello è non gusto.”
Questa evidenza esprime un forte contrasto con l’idea di una manifestazione che dovrebbe abbracciare diversi generi musicali e stili. Le affermazioni di Irene Grandi stimolano una riflessione sull’evoluzione del festival e sulla direzione artistica attuale.
- Irene Grandi
- Amadeus