La profezia di Pippo Baudo: Rai verso un disastro milionario?

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Una recente sentenza emessa dal TAR della Liguria ha avuto un impatto significativo sul panorama dello spettacolo in Italia, stabilendo che a partire dal 2026, l’organizzazione del Festival di Sanremo non potrà più essere affidata direttamente alla Rai, ma dovrà essere soggetta a una gara pubblica. Questa novità rappresenta una svolta importante per il festival, sollevando preoccupazioni tra figure di spicco nel settore, come il celebre Pippo Baudo.

In un’intervista rilasciata a La Repubblica, Baudo ha descritto la situazione come un grande disastro per la Rai: “Per la Rai non avere più Sanremo sarebbe una perdita enorme, gigantesca, sotto tutti i punti di vista. Milioni di pubblicità andrebbero perduti, con un danno d’immagine considerevole. È triste arrivare a questo punto.”

Secondo quanto stabilito dal TAR, il Comune di Sanremo, che detiene il marchio del Festival, non potrà più assegnarne direttamente l’organizzazione alla Rai. A partire dal 2026, il conferimento dovrà avvenire tramite una gara pubblica, accessibile a tutte le emittenti televisive e piattaforme digitali interessate.

Questa decisione mira a promuovere la trasparenza e la concorrenza, con possibili ripercussioni sulla storica esclusiva della Rai, aprendo a scenari innovativi per il Festival. Per la Rai, c’è il rischio di perdere un evento di grande importanza per il proprio palinsesto, che non solo rappresenta una sostanziosa fonte di ricavi pubblicitari, ma contribuisce anche al prestigio e all’identità culturale dell’emittente.

Il valore del Festival di Sanremo per la Rai

Il Festival di Sanremo è storicamente una fonte di guadagno per la Rai. Nell’edizione del 2024, i proventi pubblicitari hanno superato i 50 milioni di euro, con ascolti che hanno raggiunto picchi superiori al 60% di share durante le serate finali. Questi dati evidenziano l’importanza economica e mediatica della manifestazione, senza pari nel panorama televisivo italiano.

Oltre ai ricavi diretti, Sanremo genera una notevole attenzione mediatica, attirando milioni di telespettatori e consolidando la Rai come punto di riferimento per la cultura popolare. La perdita dell’esclusiva rappresenterebbe un danno economico e un simbolico arretramento per l’intero servizio pubblico.

Pippo Baudo e l’unione con Sanremo

Pippo Baudo, uno dei volti più iconici del Festival, ha manifestato preoccupazione per questa circostanza. Con 13 conduzioni alle spalle, il suo nome è indissolubilmente legato a Sanremo, contribuendo a farne un evento di rilevanza nazionale e internazionale.

Per Baudo, il Festival è più di una semplice trasmissione televisiva; è un simbolo dell’identità italiana. Secondo lui, la sua eventuale perdita da parte della Rai segnerebbe una frattura culturale e economica, specialmente in un periodo in cui l’intrattenimento di alta qualità è cruciale per mantenere il legame tra servizio pubblico e pubblico.

Concorrenza e cultura: un dialogo aperto

La sentenza del TAR dà origine a una discussione rilevante sull’equilibrio tra la concorrenza e la tutela degli eventi culturali di rilevanza nazionale. Se da un lato la gara pubblica punta a garantire trasparenza e pluralismo, dall’altro potrebbe compromettere la stabilità e la continuità di un festival che, sotto la gestione della Rai, ha raggiunto livelli di eccellenza e diffusione senza pari.

Il futuro del Festival appare quindi incerto. Sarà fondamentale tenere sotto controllo le decisioni del Comune di Sanremo e l’emergere di nuovi concorrenti nel panorama televisivo, pronti a partecipare a un evento che rappresenta molto più di una semplice trasmissione.

Scritto da Augusto Clerici
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