Liam Payne è deceduto il 16 ottobre, a seguito di una caduta dal suo balcone al terzo piano di un hotel. Le indagini hanno confermato che la sua morte è stata causata dalle lesioni subite durante la caduta. Prima dell’incidente, il cantante aveva consumato alcol, cocaina e un antidepressivo, risultando, secondo l’autopsia, incosciente al momento della caduta, tanto da non rendersi nemmeno conto di quanto stesse accadendo o di esserne influenzato da allucinazioni.

Procedimenti legali in corso

La giudice Laura Bruniard ha dato avvio a un procedimento giudiziario contro cinque individui, accusati dal pubblico ministero di omicidio colposo e di traffico di sostanze stupefacenti. Le pene previste in caso di condanna oscillano tra i cinque e i quindici anni di reclusione. Gli avvocati dei soggetti accusati hanno la possibilità di presentare ricorso contro questa decisione e, nel caso in cui i ricorsi non vengano accolti, sarà avviata la fase processuale.

Accuse specifiche sui sospettati

Nei documenti depositati in tribunale, la giudice ha enumerato le accuse contro i cinque sospettati, identificati solo attraverso le loro iniziali. I dettagli delle accuse includono:

• Il dipendente dell’hotel EDP è sospettato di aver venduto cocaina a Liam Payne tra il 15 e il 16 ottobre.
• Il cameriere BNP è accusato di aver fornito cocaina in due occasioni il 14 ottobre.
• L’amico del cantante, RLN, è ritenuto responsabile di omicidio colposo per non aver prestato l’assistenza necessaria a Payne, abbandonandolo in uno stato di vulnerabilità.
• Il direttore dell’hotel GAM è sospettato di omicidio colposo per non aver garantito la sicurezza di Payne prima della sua morte.
• Il capo receptionist ERG è accusato di aver chiesto a tre persone di trascinare Payne nella sua stanza, senza considerare il rischio per la sua vita.

Rischi delle accuse

Secondo le valutazioni legali, dato il grave stato del cantante, il balcone rappresentava un serio pericolo. La giudice ha evidenziato che il direttore dell’hotel avrebbe dovuto mantenere Payne in un luogo sicuro fino all’arrivo dei soccorsi. In particolare, la Bruniard ha sottolineato che, pur non ritenendo i sospettati responsabili di intenzioni omicide, le loro azioni avrebbero potuto mettere in pericolo la vita di Payne.

Gli imputati dovranno affrontare pesanti conseguenze legali se condannati:

• Il direttore dell’hotel, l’amico di Payne e il receptionist rischiano un massimo di cinque anni di carcere.
• Coloro accusati di traffico di sostanze stupefacenti possono affrontare fino a quindici anni di reclusione.