***Pretty Woman: La Sconvolgente Confessione di Richard Gere su Quella Scena Iconica***

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Julia Roberts e Richard Gere –
Richard Gere ha celebrato il suo settantacinquesimo compleanno in una maniera memorabile, sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia. Durante l’evento, l’attore ha discusso della sua straordinaria carriera, focalizzandosi su uno dei suoi film più celebri, Pretty Woman, rivelando anche alcuni aneddoti sorprendenti.

Richard Gere con la moglie Alejandra Silva all’ultima Mostra del Cinema di Venezia –

Numerosi volti noti hanno preso parte a questa edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Richard Gere, la cui fama è legata a numerosi film iconici come Ufficiale e gentiluomo, American Gigolò e, naturalmente, Pretty Woman, ha avuto un ruolo centrale in questo contesto. Quest’ultimo film, uscito oltre 30 anni fa, continua a registrare un elevato indice di ascolti ogni volta che viene trasmesso in televisione, dimostrando la sua attrattiva duratura. La pellicola ha elevato Julia Roberts a icona del cinema e ha rivitalizzato la carriera di Gere. Il 31 agosto scorso, l’attore ha compiuto 75 anni e ha colto l’occasione per visitare la Biennale d’arte e partecipare a una masterclass, durante la quale ha condiviso dettagli sul suo percorso professionale.

il compleanno di richard gere e la nascita di una scena iconica

Intervistato da La Repubblica, Richard Gere ha rievocato il grande successo di Pretty Woman del 1990, raccontando aneddoti intriganti sul dietro le quinte del film. “Ci siamo divertiti molto a realizzare questo piccolo film, senza avere idea se sarebbe piaciuto a qualcuno”, ha dichiarato l’attore, riflettendo sull’illustre scena in cui Julia Roberts si avvicina a lui al pianoforte, indossando solo un accappatoio, creando un momento di intensa passione.

“Sinceramente non c’era chimica fra noi due, ma è una sequenza estremamente sensuale”, ha scherzato l’attore, spiegando che quella scena non era prevista nel copione iniziale, ma era stata sviluppata successivamente in discussione con il regista Gary Marshall. “Inizialmente eravamo incerti sul suo utilizzo, ma alla fine è diventata un elemento centrale del film. Gary mi chiese: ‘Cosa pensi che possa succedere durante il soggiorno in questo hotel?’ e io risposi che probabilmente sarebbe stata una serata in un albergo di lusso, considerando che chi soggiorna lì tende a subire il jet lag. Di solito in questi alberghi c’è un bar con un pianoforte. Ho iniziato a suonare una melodia malinconica”, ha aggiunto, rivelando così l’origine di una delle scene più famose del cinema moderno.

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Scritto da Augusto Clerici
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