analisi di hounds of war
Quando si osserva l’ingresso di un protagonista in un thriller d’azione, come nel caso di Frank Grillo in Hounds of War, si possono immaginare due sole possibilità: 1 – una totale confusione creativa, 2 – un intento di omaggio al cinema di Bollywood e ai suoi attori iconici. Sebbene il film non raggiunga tali vette, presenta comunque un’intenzionalità di ironia che lo rende relativamente piacevole rispetto ad altre opere della sua categoria, spesso popolate da attori di supporto promossi a protagonisti, come nel caso di Robert Patrick e Rhona Mitra.
l’ambientazione e lo sviluppo della trama
L’incipit del film suggerisce chiaramente come vi sia un tentativo di inserire elementi comici in una narrazione intrinsecamente seria. Il protagonista, addetto alla sicurezza del presidente americano, sembra impazzire e apre il fuoco, rivelando poi di far parte di un’organizzazione segreta che si occupa di eliminare politici corrotti. Ogni sua azione viene accompagnata da musica elettrica, culminando in titoli di testa che presentano una canzone melodrammatica in italiano. Un approccio leggero e surreale si rivela attraverso dialoghi e situazioni assurde.
paralleli con john wick
Hounds of War si configura come una chiara ispirazione al film John Wick. La trama, piuttosto esile, serve come pretesto per una sequenza di combattimenti coreografati, in cui Grillo e altri esperti di arti marziali mostrano le proprie abilità. I riferimenti a un sistema di organizzazioni segrete e femme fatale sono presenti, ma risultano messi in scena con un tono più leggero e comico, culminando nella scena memorabile in cui il protagonista ascolta opera lirica mentre utilizza un libro come arma contro i suoi assalitori.
criticità nella regia
Una delle principali mancanze di Hounds of War è la direzione artistica, che non riesce a bilanciare l’azione e il potenziale comico presente nel soggetto. La regia appare poco incisiva, impedendo di sviluppare appieno le capacità degli attori. La mancanza di un timing comico appropriato diminuisce l’effetto delle gag, che risultano girate senza il giusto intento, con una direzione statico che non valorizza il materiale a disposizione. Il film avrebbe giovato di una visione più audace e gioviale, in grado di abbracciare il carattere caricaturale delle sue intenzioni.