Totò Schillaci: Il Dolore Segreto della Moglie Barbara e l’Incredibile Rivelazione

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La scomparsa di Totò Schillaci

La notizia dell’improvvisa scomparsa di Totò Schillaci, avvenuta il 18 settembre, ha colpito profondamente gli amanti del calcio. L’ex attaccante, noto per le sue straordinarie prestazioni ai campionati mondiali di Italia 90, è deceduto a causa di un tumore al colon, malattia con la quale ha combattuto per anni. La moglie Barbara ha espresso la sua commozione durante il giorno dei funerali, rivelando anche un aspetto inaspettato della loro vita insieme.

Funerali e tributi al campione

La morte di Schillaci ha suscitato un forte cordoglio parmi i sostenitori e gli appassionati di sport. Il calciatore, che ha lasciato questo mondo all’età di 59 anni, era amato non solo per le sue abilità sul campo, ma anche per il suo carattere genuino e sensibile. Dopo due giorni di camera ardente allo stadio Renzo Barbera di Palermo, i funerali si sono svolti il 20 settembre nella cattedrale del capoluogo siciliano, attirando una folla enorme.

Il ricordo di Barbara Lombardo

La moglie di Totò, Barbara Lombardo, ha condiviso ricordi toccanti del loro amore. In un’intervista, ha dichiarato: “Ci siamo battuti fino alla fine. Totò ha fatto battere il suo cuore oltre ogni limite previsto dai medici, perché non voleva lasciarci.” Sebbene non avessero figli insieme, i bambini a cui si riferisce Barbara sono i tre avuti dalla prima moglie, Rita, e un altro da una relazione precedente, Alberto. La famiglia allargata ha dimostrato di restare unita nel dolore.

Un amore nato nel 2011

Barbara ha anche raccontato come l’amore tra lei e Totò sia sbocciato grazie a un’amica comune: “La nostra amica Giusy ha fatto scattare la scintilla. La ringrazio perché ho conosciuto la felicità di amare.” Al suo fianco, in questo momento difficile, ci sono anche persone vicine a Totò. “Rita? È qui accanto a me, condividiamo un grande dolore, sempre nel rispetto reciproco.”

Impegno continuo per il ricordo di Totò

Barbara Lombardo si propone di portare avanti il Centro sportivo Ribolla, fondato dal marito, dedicato ai ragazzi meno abbienti di Palermo. “Sarà la mia vita”, ha affermato, sottolineando l’importanza di mantenere vivo il suo ricordo attraverso opere significative per la comunità.

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Scritto da Augusto Clerici
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