Alla vigilia dell’inizio del processo a carico di Diddy, accusato di stupri, uso di stupefacenti, ricatti, abusi e traffico di esseri umani, è riemersa sui social una sua intervista risalente al 1999. Durante questo colloquio, il rapper delineava i suoi festeggiamenti, sostenendo che presentassero “elementi nuovi” e fossero capaci di “ampliare gli orizzonti” dei partecipanti. Una frase in particolare ha attirato l’attenzione: “Probabilmente mi arresteranno”. Dopo oltre venticinque anni, la sua previsione sembra avverarsi.
diddy nel 1999: la video intervista
“Non mi concedono nemmeno i permessi per i miei eventi. Vogliono che smetta di organizzare feste, ma non ci fermeremo! Continueremo a creare occasioni di incontro per persone di ogni genere. Sentirete parlare dei miei eventi. Li faranno annullare, probabilmente mi arresteranno, faranno delle follie solo perché non vogliono che ci divertiamo. Quando si introduce qualcosa di innovativo nella vita degli individui, che apre nuovi orizzonti, le persone si spaventano”.
il processo e le accuse
La prima udienza del processo è programmata per oggi, mercoledì 9 ottobre. Secondo la normativa americana, Diddy potrebbe affrontare una pena che varia dai 15 anni di reclusione fino all’ergastolo, qualora vengano confermate tutte le accuse. L’avvocato Marc Agnifilo ha suggerito il trasferimento del cliente nel carcere del New Jersey, poiché l’attuale struttura detentiva è ritenuta in condizioni inaccettabili. Il giudice, Ha negato tale richiesta, così come quella di un eventuale rilascio su cauzione.
persone coinvolte
– Diddy
– Marc Agnifilo
