Monica Guerritore: un’attrice di prestigio nel panorama italiano
Monica Guerritore è riconosciuta come una delle attrici più talentuose del cinema e del teatro italiani. Recentemente, sarà protagonista della nuova serie Netflix, intitolata Inganno, diretta da Pappi Corsicato. Questo nuovo lavoro si presenta come una sfida considerevole, tanto da suscitare emozioni contrastanti, fra cui un certo imbarazzo, come rivelato dalla stessa attrice.
Il nuovo ruolo in Inganno
In Inganno, disponibile su Netflix dal 9 ottobre, Monica Guerritore interpreta Gabriella, una sessantenne divorziata che, dopo aver trascurato la vita sentimentale, si imbatte in un giovane uomo, Elia, interpretato da Giacomo Giannotti. La loro relazione si contraddistingue per la sua ambiguità e complessità, mettendo in gioco la vita di Gabriella e i suoi figli.
Il messaggio dietro il ruolo
Monica Guerritore non ha esitato ad accettare questo progetto, descrivendo il personaggio come «denso e potente». Afferma di voler raccontare storie che solitamente non vengono narrate, esprimendo così il coraggio necessario per affrontare un tema delicato. Il suo ruolo comporta momenti di vulnerabilità, poiché spesso appare senza veli, generando in lei un certo senso di imbarazzo per il confronto con la propria immagine passata.
La carriera di Monica Guerritore
Classe 1958, originaria di Roma, Monica ha esordito nel cinema con la pellicola Una breve vacanza di Vittorio De Sica. Ha raggiunto la notorietà interpretando un ruolo fondamentale nel celebre Il giardino dei ciliegi, diretto da Giorgio Strehler, nel 1974. Questo è solo un capitolo di una carriera ricca di successi, che include interpretazioni in film come:
- La Lupa
- Un giorno perfetto
- Il seme della discordia
Nel 2011, Monica Guerritore ha ricevuto il titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, ulteriore riconoscimento della sua rilevanza nel panorama artistico italiano.
Riflessioni personali e sociali
Guerritore ha condiviso il suo pensiero sul ruolo di Gabriella, sottolineando la necessità di smettere di idealizzare le donne al di fuori della realtà del corpo e dell’età. La sua interpretazione non solo rappresenta un’esplorazione del mondo femminile, ma lancia anche un’importante riflessione sui cambiamenti e le sfide di questa fase della vita.