Eleonora Giorgi si Confessa: Paure e Speranze sul Futuro

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eleonora giorgi: riflessioni su salute e vita

Negli ultimi mesi, Eleonora Giorgi ha partecipato a due appuntamenti con Silvia Toffanin nel programma Verissimo, dove ha condiviso con grande sincerità la sua lotta contro il tumore. Ha manifestato le sue preoccupazioni riguardo alla vita e alla possibilità di non superare questa fase critica. Durante queste apparizioni, Eleonora ha espresso il desiderio che il suoi nipoti non la dimentichino, alimentando una profonda riflessione su ciò che significa affrontare la malattia. Recentemente, è tornata a raccontare la sua situazione in un’intervista con Simone Marchetti su Vanity Fair, riflettendo sulla sua vita e su ciò che conta realmente.

Un giorno un mese una vita non importa quanto tempo hai ma come lo spendi.

la percezione della vita e della morte

meditazioni sull’esistenza

“Se ho paura di morire? Insegno all’Accademia e ai ragazzi faccio sempre la stessa domanda: voi ce l’avete un’anima? Ogni tanto qualcuno mi dice di no. Però quasi tutti dicono di sì. Per me l’anima è quella voce che mi parla fin da bambina. Non so se ci sia un dopo. Sento però che c’è stato un prima. Quella voce mi parla di qualcosa che c’era prima.

Se sopravviverò, non posso dire se guarirò ma se comunque le cose si metteranno un po’ meglio, io alla vita di prima non voglio tornare. Voglio passare tutto il tempo che mi resta così, con l’amore che ho finalmente riscoperto. Mi sono stufata di fare la Giorgi. Preferisco fare la babysitter al mio nipotino.

l’importanza della bontà e della gioia

Sì, ho detto che se uscirò di scena lo farò con bontà. Non importa mai quanto tempo hai a disposizione ma come scegli di viverlo. La bontà, invece, riguarda la capacità di essere felici di quello che si ha. Non serve provare invidia. Allora sa che cosa le dico? Evviva Stefano De Martino: dalle 20.40 alle 21.30, nessuno mi deve disturbare perché io devo guardare De Martino che mi dà gioia, sorrisi, spensieratezza. Solo così il tempo che resta diventerà vita.

Io ho settant’anni, ho avuto la mia vita, e che vita! Di cosa posso lamentarmi? Ma se avessi trent’anni, sarei incavolatissima. L’altro giorno, mentre facevo una chemio e mi mettevano il solito ago, ho sentito un bambino piccolo, a pochi metri da me, che diceva: mamma, ti prego, l’ago no. Ma come si fa? Come si fa a non piangere?”.

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Scritto da Augusto Clerici
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