Uomo Disabile Chiuso Fuori Casa: La Denuncia Choc di Chiara Squaglia

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In un recente servizio di Striscia la Notizia, Chiara Squaglia ha portato alla luce una storia sconcertante di Stefano, un uomo disabile che si è ritrovato “chiuso fuori” dalla propria abitazione. L’invio di Squaglia ha offerto dettagli su come da cinque anni Stefano non riesca a rientrare nella casa dove viveva insieme al fratello Mario e alla defunta madre, a seguito di una controversia con il compagno della madre. Il comune di Firenze ha addirittura revocato la residenza a Stefano, esacerbando ulteriormente la situazione.

il dramma di uno disabile escluso dalla propria dimora

Il servizio di Chiara Squaglia per Striscia la Notizia ha messo in luce la difficile situazione di Stefano, vittima di un tragico incidente nel 1994 che lo ha reso invalido. Nonostante le avversità, la situazione è peggiorata quando, a seguito della morte della madre nel 2019, il compagno di questa ha deciso di cambiare le serrature dell’abitazione, negando l’accesso a Stefano e al suo fratello e tutore Mario. A ciò si aggiunge la revoca della residenza da parte del comune di Firenze e la sospensione della pensione di invalidità a causa della presunta “intrasabilità” di Stefano.

la lotta per i diritti e la dignità

Mario, fratello e tutore legale di Stefano da oltre tre decenni, si è trovato a fronteggiare non solo l’indifferenza delle autorità ma anche le difficoltà economiche dovute alla mancanza della pensione di invalidità, vitali per le cure di Stefano. L’avvocato Edno Gargano ha evidenziato la questionabile legalità delle notifiche di cancellazione della residenza, sottolineando la necessità che queste vengano comunicate sia al tutore che all’interdetto.

sforzi per il riconoscimento dei diritti

Il servizio ha inoltre documentato i tentativi del fratello di Stefano di ristabilire i diritti alloggiativi e economici di Stefano, facendo appello al Comune di Firenze per il ripristino della dignità e delle necessità basilari di Stefano. Nonostante le dichiarazioni di alcune figlie del compagno della madre di Stefano, la situazione rimane complessa e la risposta del Comune evidenzia la rigidità delle procedure amministrative.

Questo caso solleva questioni profonde riguardanti i diritti delle persone disabili, la tutela legale e l’umana decenza, invitando a una riflessione sulla responsabilità sociale e l’empatia verso le situazioni di vulnerabilità.

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Scritto da wp_3563611
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