Cereali al Supermercato: Norme Insolite e Etica Secondo un Avvocato

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Si sa che i supermercati impiegano vari meccanismi di marketing per influenzare le scelte di acquisto dei consumatori, ma ci sono alcune eccezioni notevoli, come nel caso dei cereali.

I supermercati rappresentano uno degli ambienti più visitati da persone di ogni età. Fin dalla tenera età, ci si avventura in questi spazi al seguito dei propri familiari, rimanendo affascinati dall’ampia gamma di prodotti disponibili. Questo fascino spesso si traduce nell’espressione di desideri specifici rivolti a genitori e nonni, soprattutto per quanto riguarda ciò che vorremmo consumare. Al contrario, nella vita adulta, la spesa al supermercato diviene una necessità più pragmatica, indirizzata al risparmio e alla ricerca del miglior rapporto qualità-prezzo, tramite l’adozione di specifiche strategie di acquisto.

Anche i gestori dei punti vendita adottano strategie di marketing ben precise, come il posizionamento strategico dei prodotti sugli scaffali. Di norma, i prodotti che si desidera vendere di più, per via del loro prezzo maggiore o degli accordi commerciali esistenti, vengono collocati a livello degli occhi, rendendoli più visibili al consumatore. Spesso, guardare in alto o in basso sugli scaffali consente di trovare prodotti a prezzo inferiore.

la peculiarità dei cereali nel marketing del supermercato

Però, ci sono prodotti per cui tale strategia di marketing non è applicabile, come nel caso dei cereali per la prima colazione. Secondo quanto riferito da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale dei Consumatori, nella sezione dei cereali si adotta un approccio differente. Qui, il luogo preferenziale non è quello a livello degli occhi dell’adulto, ma piuttosto in basso sugli scaffali. Ciò si deve al fatto che i consumatori principali di cereali sono generalmente bambini e adolescenti, naturalmente più bassi di statura rispetto agli adulti. Di conseguenza, i cereali con un costo maggiore e potenzialmente più allettanti per il target giovanile vengono posizionati in modo da essere facilmente visibili a loro, e non ai genitori, che finiscono per acquistarli su richiesta dei figli. Dona ha criticato questa pratica, paragonandola alla tattica di collocare dolciumi vicino alle casse, esprimendo disapprovazione per la strategia.

 

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Scritto da wp_3563611
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